Missione Archeologica Italiana in Anatolia Centrale
- Ruolo:
- Missione Archeologica Italiana in Anatolia Centrale
- Laboratorio di Archeologia del Vicino Oriente
Dipartimento SAGAS, Università degli Studi di Firenze
Via San Gallo, 10
- Firenze
- Firenze
- 50129
- Italia
-
La missione archeologica dell’Università di Firenze opera dal 2008 nel sito di Uşaklı Höyük, nel cuore dell’altipiano anatolico, in Turchia centrale. Uşaklı, già noto agli studiosi a partire dai primi decenni del ‘900, è un sito di particolare interesse per posizione geografica, topografia e qualità dei primi ritrovamenti.
Il progetto di ricerca ha come obiettivo la ricostruzione della storia del centro anatolico dalla fase di prima urbanizzazione alla sua trasformazione nel periodo delle grandi compagini statali di età del Bronzo e del Ferro. Grazie alla ricognizione di superficie e alle prime campagne di scavo possiamo ricostruire a grandi linee la storia dell’occupazione e dello sviluppo urbano di Uşaklı e del suo territorio. Il territorio è stata abitato a partire dalla fine del periodo Calcolitico fino all’età moderna; il II e il I millennio a.C. risultano le fasi meglio documentate sul sito di Uşaklı. Gli scavi condotti tra il 2013 e il 2015 hanno riportato alla luce importanti edifici pubblici di epoca ittita (Area A e Area D), sistemi di terrazzamenti e fortificazione databili all’età del Ferro (Area C) e livelli databili ai periodi ‘tardi’ (Area B e Area A). Sei frammenti di tavolette cuneiformi di epoca ittita e una cretula impressa da un sigillo a stampo, e gli edifici di carattere pubblico indicano che il Bronzo Tardo doveva costituire la fase di maggiore sviluppo del sito, già occupato a partire dalla fine del III millennio, durante il Bronzo Medio e il periodo Paleoittita (XVIII-XVI secc. a.C.).
All’età del Ferro si datano la fortificazione e i terrazzamenti dell’acropoli ma abbondante materiale di questa fase è stato trovato su gran parte del sito, mentre le fasi tardo-romana e bizantina sono attestate estensivamente nella città bassa e sulla sommità dell’alta acropoli, difesa da un circuito di mura realizzate in bei blocchi squadrati.